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Il materiale presente sul materassino della culla termica della chiesa di San Giovanni Battista di Bari, in cui lo scorso 2 gennaio fu trovato un neonato senza vita, era urina. E apparteneva proprio ad ‘Angelo’, il piccolo di poche settimane ribattezzato così dal sindaco di Bari, Vito Leccese. La presenza di urina certifica che il neonato era vivo nel momento in cui fu lasciato nella culla. Ad accertare la presenza di urina è stata la consulenza del genetista dell’università di Pavia Carlo Previderè, incaricato dalla Procura di Bari di svolgere le analisi. Intanto la Procura di Bari indaga per omicidio colposo nei confronti del parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, e del tecnico Vincenzo Nanocchio, che nel 2014 installò la culla e il 14 dicembre scorso, dopo alcuni blackout, ne cambiò l’alimentatore. (Foto dal web)
Scritto da: Gina Tancredi
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